La moka di Rosina. pag... 1 2 3
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Giunta al centro ecologico, mentre aprivo lo sportellone dell’auto, per prendere
il bidoncino con i metalli della raccolta differenziata, lo sguardo si posò
su una moka....
Sembrava usata poco, la presi in mano e la osservai,
ma perché Rosina la stava buttando? Ma!
Mi dispiacque rimetterla nel bidoncino e la lasciai in un angolino nel
portabagagli della macchina.
Passò ancora qualche giorno e finalmente arrivò l’ora in cui Rosina venne dimessa.
Le volevo fare un bel regalo, per accoglierla con allegria, ma non mi veniva in mente niente.
Cosa regalare a una persona di ottantadue anni, che non si può alzare dal letto?
Ero così agitata e nervosa, per non saper mai essere all’altezza delle situazioni,
che me la prendevo con tutto.
Al supermercato, mentre caricavo la spesa nel portabagagli della macchina,
me la presi anche con la moca di Rosina; la presi e la buttai per terra,
in un angolino vicino al bidone della spazzatura del supermercato.
Che cosa aveva fatto di male quella moka? Niente! Anzi, ancora una volta
era colpa mia che invece di buttarla, come voleva Rosina, me l’ero tenuta in macchina.
Vedevo nero. Entrai in macchina, uscii dal parcheggio feci il giro
e ritornai a prendermi la caffettiera.
Ero stata fulminata da un’idea, come San Paolo sulla via di Damasco, in mente si era
stampata un'immagine chiara e precisa della moka.
Rientrai nel supermercato a comprare vernice, pennelli, colla e tovagliolini per ricorrenze.
Adesso vedevo a fiori, peonie per l’esattezza.
Arrivai a casa non so come, forse non conservai nemmeno la spesa, mi misi subito al lavoro.
Avevo fretta di vedere realizzato il regalo che volevo preparare per Rosina.
E così fu....
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